Luglio: tempo di rosati…perché no?

Mi sembra doveroso parlare di vini rosati perché è sempre un argomento che suscita interesse e perché è una tipologia di vini che in Italia viene confinata ancora oggi a luoghi comuni imbarazzanti come ad esempio:

-il vino rosato non è né bianco né rosso (grazie tante è rosato!)

-il vino rosato è da bere fresco solo d’estate (come se d’estate con l’aria condizionata non si potesse bere un Barolo o un Amarone della Valpolicella, io di sicuro bevo il primo dei due)

-il vino rosato non invecchia bene (come se tutti i vini dovessero invecchiare, e noi cosa ci beviamo oggi?)

Le tonalità di rosa
Le tonalità di rosa

Partiamo dal presupposto che i vini rosati sono vini che prevedono una breve macerazione delle vinacce, ovvero le bucce dell’acino, nel mosto. A seconda del tipo di uva e del tempo di macerazione si determina lo stile dell’azienda e la tipologia di vino che si vuole offrire al consumatore. Si possono ottenere anche utilizzando uve a bacca nera che danno poco colore e con pochi tannini, in alternativa si possono anche mescolare uve a bacca bianca e nera.
A mio avviso i vini rosati non dovrebbero mai perdere quelle caratteristiche di piacevolezza e freschezza che li contraddistinguono, sono vini da bersi giovani, salvo rare eccezioni dei soliti cugini d’Oltralpe, è inutile ricercare la complessità. Si bevono d’estate, magari in vacanza. Come non pensare ai classici rosati di Provenza serviti congelati (errore!) nei ristorantini di Cannes o Nizza… il contesto è per forza di cose più spensierato. Provate ad immaginare un Nieddera Rosato Igt della Valle del Tirso, servito ad una temperatura di 8 gradi, in un chioschetto davanti alla spiaggia di San Giovanni di Sinis a Cabras, (Oristano) magari dopo un bagno, nel relax più assoluto, voglio vedere se trovereste il coraggio di fare una degustazione didattica, altro che carta e penna, carasau, olio sardo e pecorino se mai.
Ebbene si, uno dei tre vini della degustazione che ho effettuato questo pomeriggio dedicata ai rosati, mi è già sfuggito, ora non mi resta che svelarvi il nome degli altri due cavalli di razza che ho selezionato per voi, andando a scovare nella mia modesta cantina alcune vere chicche del nostro amato stivale, trascurando per questa volta i nomi più noti nel mondo dei rosati, come ad esempio i vari Chiaretto del Garda, Cerasuolo d’Abruzzo o i rosati pugliesi…

I tre protagonisti
I tre protagonisti

Il primo vino di cui vi parlerò si chiama “Sciakk” da uve Rossese in purezza, annata 2013, non dichiarata in bottiglia, l’azienda è Ka’ Mancinè di Maurizio Anfosso, azienda di cui vi ho già parlato più volte (qui e qui), zona di produzione Soldano (Im) località “Beragna“ e “Galeae” altezza sul livello del mare 350 mt.-400 mt. vendemmia tardiva, leggero appassimento delle uve lieve pigiatura e vinificazione in bianco con lieviti autoctoni per circa 20 giorni.
Il vino ha un colore incantevole, vivace, molto luminoso, rosa cerasuolo, nel bicchiere è abbastanza consistente, sprigiona da subito note floreali leggermente acri, risulta un pò chiuso, a mio avviso è ancora giovane (fortuna che ne ho un’altra bottiglia in cantina!) con l’ossigenazione e lieve aumento della temperatura arrivano interessanti note selvatiche di frutti di bosco, ribes, lampone, macchia mediterranea, un interessante spezia in grani rosa, note balsamiche mentolate, insomma una discreta complessità, che del resto il vitigno non può certo nascondere. Anche il palato, il linea col naso, è ancora graffiante, ha una buona freschezza e sapidità, corrispondenza di note speziate, ma ciò che sorprende è la persistenza e il finale che lascia in bocca una piacevole sensazione di sesamo tostato. In cantina ha un prezzo di 8-10 euro, lo vedrei magistralmente abbinato ad un piatto di fiori di zucca ripieni di ricotta vaccina, pastellati e fritti in abbondante olio di arachidi.

Sciakk Ka' Manciné da uve Rossese
Sciakk Ka’ Manciné da uve Rossese

Il secondo vino degustato è quello che vi ho svelato prima, il Nieddera rosato della Valle del Tirso I.G.T 2012, dell’azienda Contini, ci troviamo nella splendida Sardegna, a Cabras (Or) zona famosa per la produzione della bottarga di muggine e la Vernaccia di Oristano, vino antichissimo e tra i più longevi d’Italia, l’azienda in questione ne produce uno tra i migliori. Anche il Nieddera è un vitigno molto antico, la cui diffusione è limitata alla bassa Valle del fiume Tirso, il terreno è di matrice sabbiosa e leggermente argillosa, la macerazione delle bucce nel mosto è di 12/24 ore è l’affinamento vine fatto esclusivamente in acciaio.
Il vino è limpido, ha un colore vivace, lo definirei rosa cerasuolo tendente al chiaretto, ha una consistenza media, un naso incentrato prevalentemente sulla frutta leggermente matura: melone, ginger, ciliegia, un floreale di rosa. Con l’aumento della temperatura e sufficiente ossigenazione si percepiscono note di mandorla tostata e salvia, per un naso nel complesso semplice ma bene fatto. Il palato ha una sapidità maggiore rispetto alla  freschezza, non ha una grande progressione, diciamo che si accomoda, questo lo penalizza perchè la corrispondenza fruttata è troppo matura in bocca rispetto al naso, per un vino che al contrario del precedente andava bevuto a mio avviso almeno 5-6 mesi fa, per goderne a pieno le sue caratteristiche di piacevolezza e freschezza. In cantina ha un prezzo che si aggira tra le 6-8 euro, la sua morte è in abbinamento ad una teglia di verdure al forno assemblate a crudo con olio e prezzemolo e gratinate: zucchine, melanzane, pomodoro, cipolle di tropea, mozzarella, pan grattato e formaggio Grana Padano disposte sul piatto tipo lasagna, provare per credere.

Nieddera della Valle del Tirso I.G.T 2012 Az.Contini
Nieddera della Valle del Tirso I.G.T 2012 Az.Contini

Il terzo è ultimo vino della mia degustazione non poteva essere che un Nebbiolo, e che Nebbiolo!
Stiamo parlando del Coste della Sesia Doc rosato “Majoli” 2012, della storica azienda di Lessona Tenute Sella, in poche parole un pezzo di storia dell’Italia vitivinicola.
Si tratta di un nebbiolo in purezza, siamo nel Nord Piemonte, zona di cui vi ho già parlato in questo articolo, sulle colline del comune di Lessona e sui pendii vitati della tenuta di Bramaterra nel comune di Villa del Bosco, a 270 – 350 metri s.l.m. Il terreno è composto da suoli con ph acidi costituiti da sabbie marine di colore giallo aranciato e da sabbie porfiriche di origine vulcanica di colore rosso bruno, insomma ogni ben di Dio!
Il 95% della massa complessiva esegue la pressatura soffice, successive 36 ore di macerazione pre-fermentativa a freddo (4° C) con utilizzo di ghiaccio secco, il restante 5% della massa complessiva esegue il cosidetto “salasso”, che consiste nel prelevare una certa quantità di mosto dalla vasca di macerazione nella quale si sta preparando un vino rosso, in questo caso frutto dei migliori Nebbioli di Bramaterra. Segue un affinamento di 6 mesi esclusivamente in acciaio.
Il vino nel suo bicchiere ha un bel colore vivace rosa cerasuolo con accentuati riflessi aranciati, è davvero limpido, questa volta consistente, naso incentrato su agrumi direi pompelmo rosa, arancia sanguinella, note fruttate di anguria, note floreali di geranio, con l’ossigenazione arriva anche una nota intrigante di pepe bianco. Un grande naso insomma! Il palato non è da meno, ottima freschezza e sapidità, questa volta più equilibrate tra di loro, lasciano in bocca una piacevole nota agrumata che rinfresca la beva, si percepisce anche un leggerissimo tannino che bilancerà perfettamente la grassezza e tendenza dolce di un piatto di salumi non troppo stagionati, magari di zona come Salam della Duja e Fidighin e formaggio Grana Padano 12 mesi. Il vino che va a concludere la mia degustazione, sicuramente il più equilibrato dei tre, quello stappato a mio avviso nel periodo migliore ha un costo in cantina di 11 euro.

Nebbiolo Coste della Sesia Doc rosato "Majoli" 2012 Az. Tenute Sella
Nebbiolo Coste della Sesia Doc rosato “Majoli” 2012 Az. Tenute Sella

Sicuramente tre autentiche perle Italiane, ognuna di esse con peculiarità proprie e se ben contestualizzate a tavola in grado di dare grandi soddisfazioni, per una categoria di vini che ha tanto da dire, che vuole dirlo subito, senza aspettare anni dall’imbottigliamento e che deve soltanto trovare un pubblico curioso che stia ad ascoltare.
E voi? Che tipo di Rosato preferite?

Felice e rosato in faccia
Felice e rosato in faccia

A presto.
Andrea

Pubblicato da frescoesapido

Sommelier Ais dal 2011, in tandem con Danila Atzeni, fotografa professionista e sua compagna, autrice, tra l’altro, degli scatti dei suoi articoli, è un grande appassionato per la materia tanto cara a Dio Bacco ed ama la purezza delle materie prime in cucina: proprio l’attività tra i fornelli l’ha fatto avvicinare al mondo del vino attorno al 2000. Dopo svariati master di approfondimento sui più importanti territori vitivinicoli al mondo, nel 2021 ha ricevuto il 33° Premio Giornalistico del Roero. Scorre il nebbiolo nelle sue vene, vitigno che ha approfondito in maniera maniacale, ma ciò che ama di più in assoluto è scardinare i luoghi comuni che gravitano attorno al mondo del vino. Collabora, altresì, anche con altre note riviste di settore quali Lavinium, L'Acquabuona e Travel Wine Magazine.

16 Risposte a “Luglio: tempo di rosati…perché no?”

  1. Ciao Maestro!! Qui mi fai sgolosare… Pensa che di Chiaretti del Garda ne ho assaggiati, ma nn mi fanno impazzire, forse nn ho provato quelli buoni ed appunto ho un Molmenti di Costaripa che mi aspetta… Ma fino ad ora il migliore che ho apprezzato è quello del mio amico contadino! Pensa ha poche vigne e di conseguenza una pruduzione “piccola”,nn ne vende, ma al massimo regala qlc bottiglia agli amici o se le gode lui… Fa un rosso Merlot un bianco complesso Tocai moscato giallo malvasia e Chardonnay ed appunto questo rosato! Lui lo ama definire rosato x distinguerlo dal chiaretto delle nostre zone, appunto xé preferisce un colore piú marcato… insomma lo fa un pò come il Nebbiolo che hai raccontato, é un 100% Merlot (l’unico che ho assaggiato oltre tutto) elo fa x macerazione di poche ore ed aggiunge come schezosamente dice secchiate di rosso… Un salasso poi aggiunge di circa il 3/4% di mosto Merlot!! Merita proprio!! Grazie x la dritta sugli Champagne, ma preferisco aspettare “i tuoi”,quelli che hai bevuto e ti hanno colpito…. A presto e grazie e complimenti x la degustazione in rosa, io ieri sera ho tirato il collo al Giorgi 1870 che mi hai consigliato come aperitivo ed a cena un grande Verdicchio dei castelli di jesi della Eremi del 2009… Grande serata grazie ciao ragazzi

    1. Ciao Gabriele, ammetto che sentivamo la tua mancanza i tuoi commenti sono sempre il top!
      Per quanto riguarda il “maestro” non esagerare, con tutto il rispetto per la categoria posso al limite definirmi il bidello…ahahahahah!
      Ma guarda, ammetto anche io di non essere un amante dei rosati del Garda, ti direi di provare il chiaretto sempre di Tenute Roveglia, ma di certo non
      ti cambierà la vita, per quanto riguarda il tuo amico contadino digli di mandare una lettera ai vinoveristi magari lo ammettono, cmq sia una bottiglia la voglio assaggiare anche se da ciò che mi hai descritto rimane agli antipodi rispetto al mio ideale di rosato, con tutto quel salasso immagino già una vinosità preponderante, ricorda che i rosati devono avere un eleganza che si avvicina di più ai bianchi o agli spumanti che al vino rosso, poi il merlot figurati con tutta quella concentrazione di colore e morbidezza, ma se non assaggio posso solo supporre. Scherzi a parte il Giorgi 1870 mostra una finezza ed eleganza rare da quelle parti dove i muscoli, le note tostate e la mineralità del pinot nero la fanno da padrone, vini sicuramente più da abbinamento gastronomico che da aperitivo o da bere da soli, non ti nascondo che a mio avviso rispetto a Monsupello è un pò sopravvalutato, ma cmq per il rapporto qualità prezzo che ha bisogna solo stare in silenzio e berne due bottiglie magari accompagnandolo ad una grigliata di pesce. Ma non mi hai scritto cosa ne pensi, dopo averlo bevuto, anche del verdicchio che non ho mai assaggiato, attendo fiducioso una tua replica, a presto

  2. Bè x me oramai sei il “marstro” sempre preciso e puntiglioso e con i tuoi racconti mi sembra di assaporarli davvero i vini che descrivi…Sempre se nn ti offendi xó?? Fino ad oggi, anzi fino a ieri gli unici blanc de noir che avevo provato erano il FERRARI ed il Maily gran cru, poi ho giá altre 2 cartucce da sparare, appunto il Monsupello Classese 2008 ed il Domini di Abatenero… il Giorgi 1870 me lo aspettavo piú salato e maschio, un pochetto ruvido, ma l’ho trovato fine nel gusto e con una bolla mai invadente nemmeno al primo sorso e con una buona persistenza! Perdonami, ma io nn so descrivere come fai tu… il Rosato ti manderei una foto guarda, ha un gran bel colore, anzi ad Agosto(il giorno ancora da definire) facciamo una bella festa qui da noi, siamo in 15/20 e la mia compaga e prossimamente moglie fará il cus cus alla Marocchina venite?? Il verdicchio era x me la prima volta che lo assaggiavo e sicuramente nn sará l’ultima… Colore oro carico 14 gradi, ma una beva molta agevole profumo di anice ed al primo sorso appena liquoroso, ma con l’ossigenazione,io dico setoso se capisci… Lo abbiamo accompagnato a bocconcini di pollo al curry e paprica con patate nn sbucciate al forno! Mentre l’aperitivo col Giorgi avevamo riso freddo, bastoncini di Merluzzo, torta salata integrale con Bresaola e Philadelfia e polpettine di carne e salamino Strollino… Gli aperitivi qui sono sempre pesanti…… Grazie x aver accettato l’invito hihihihihi…. Dai buona serata e grazie davvero e se venite assaggerete il vno del contadino e molto altro, conoscete Comitissa riserva 2007 e Comitissa Gold 2002??? Altoatesini da sballo eccezionali un’altro mondo!! Grazie ancora a presto ciao

    1. Caspita molto volentieri anche se a giudicare dall’allegra combricola, per tornare a Novara poi mi serviranno i caschi blu dell’onu, hahahaha…
      sei davvero gentile cmq, Comtissa di Martini Lorenz, rappresenta assieme all’hausmanhoff di Haderburg e ovviamente Letrari secondo me il top che si può trovare in Italia, presto pubblicherò un nuovo articolo su un’altra realtà praticamente unica in Italia in quel di Loazzolo, vediamo se indovini di cosa sto parlando, sempre metodo classico!a presto mitico

      1. ………Ééééé qui proprio siamo nel buio piú totale x me, quelle belle zone(Altalanga forse) proprio nn le conosco…. Ma sono pronto ad impararle!!! CURIOSO IO!!! Scusa se insisto, ma hai provato del Lorenz Martini anche il Comitissa Gold gran riserva 2002?? In eugual misura Pinot bianco e Chardonnay con 120 mesi sulle spalle…. il Comitissa riserva é un 40% Pinot nero ed il restante in parti uguali Chardonnay e Pinot bianco con minimo 36 mesi dice, ma quello che ho provato portava in etichetta il millesimo 2007 e la data della sboccatura Marzo 2013…. La prossima volta ti chiedo di altri 2 pezzi da 90, ma volevo vedere se x caso usciva la tua top list….. Cmq con l’invito d’Agosto nn scherzo e se vi va, si puó fare volentieri!!! Grazie a presto e come si dice;complimenti x la trasmissione ragazzi,troppo gentili, ciao Maestro 😉

        1. No Gabriele, non ho parlato di Alta Langa, ma sempre di Alto Adige, tu hai citato Martini Lorenz e ti dico che secondo me assieme ad un’altra azienda
          Alto Atesina di Salorno che è Haderburg con il suo riserva Hausmannhof rappresentano il top che si può trovare in Italia, perchè entrambe dopo più di 72 mesi sui lieviti ,il comtissia gold anche molto di più, mantengono una freschezza e sapidità minerale, con un frutto ancora croccante sia al palato che al naso che difficilmente altri spumanti mantengono,franciacorta in primis, questo deriva sempre dalle uve, dall’annata e dal microclima che in quella zona è il top per questa tipologia di vino, solo il riserva del fondatore 976 di Letrari e ovviamente il Giulio Ferrari si avvicinano a tanto perfezione ma con prezzi decisamente più alti, sopratutto Ferrari, l’annata 2002 del comtissa non l’ho bevuta,ho bevuto annate precedenti sempre di un livello spaventoso, ma spero di rimediare presto e berlo magari in tua compagnia, ma ascolta esattamente dove abiti, se Danila si riprende dal suo infortunio alla caviglia, veniamo davvero con tante torte salate e bollicine al nostro seguito, ascolta se ti capita assaggia anche gli spumanti dell’azienda Borgo Maragliano di Loazzolo, una vera chicca, presto ne parlerò in un articolo visita tipo quello di Letrari, a presto

  3. Grande venite davvero!! Sto pensando che offrire Comitissa 2002 a 20 persone o altre chicche mi é difficile…. bere noi 4 e far guardare in su il restante dei commensali, quella serata sará piú festaiola che da degustazione. Ma se vi fermate un giorno in piú organiziamo davvero magari in 6 una degustazione al TOP??? Dai dai x me sarebbe il massimo bere qlc con voi…Cosa ne dite?? Io abito a Medole in provincia di Mantova, ma per farvi capire, io ho la passione x la bici, anche se ultimamente sempre meno, ma Domenica pedalando da casa ci sono passato davanti alla Tenuta Roveglia che mi dici…Sempre se ci sei stato di persona!! Scusami pensavo fosse in piemonte Loazzolo nn conoscendolo… Grazie a presto maestro ed in bocca al lupo ed auguri di pronta guarigione x Daniela”maestra ovviamente” hihihi!! Sono giá contento…

    1. No non avevo capito io ti riferissi a Loazzolo, si è in Piemonte, non Alta Langa, ma cmq Piemonte, vicino Canelli,patria del Moscato, il paese è famoso per il celeberrimo Loazzolo un vino passito a base Moscato , che da il nome alla doc, ho guardato sulla cartina Medole è a 177 km da Novara, conosco la zona, Gabriele purtroppo non posso darti conferma ora perchè Danila ne avrà ancora per un mese e dipende come si mette la caviglia ma ti prometto che faremo di tutto per esserci, si ovviamente sarebbe meglio fare un paio di giorni, trovando una stanza in qualche albergo vicino, magari facendo visita in uno dei due giorni a qualche anzienda tipo Faccoli, San Cristoforo, Majolini, o Arici….insomma bollicine serie.
      Ma come volevi offrire solo il comtissa a 20 persone? pensavo ci ospitassi tutti e 20 per una settimana a Cornaiano in Alto Adige da loro in azienda pensione completa…ahahahah….ma ci mancherebbe altro che devi tirar fuori 10 bottiglie di comtissa ovvio che quando si è in tanti è la convivialità che conta non quello che bevi, prosecco a parte ovviamente!
      Tenute Roveglia te la consiglio alla grande è tre anni che vado,visitiamo un’azienda di Franciacorta, giusto per farci del male e poi andiamo a prendere il Lugana sfuso da loro, è per mio padre che ci tiene ad avere un vino da tavola da bere ogni giorno, loro vendono un vino sfuso che è sempre lugana ma da vigne di dieci anni quindi non possono imbottigliarlo come lugana, è buonissimo ad un prezzo ridicolo tipo 2,50 al litro, l’ho fatto bere alla cieca ai miei colleghi non hai idea delle tranvate che hanno preso pensando che fosse chissà cosa, è questa la magia del vino, assaggia tutta la loro gamma, prodotti davvero ben fatti anche i rossi. Dai teniamoci in contatto che magari se veniamo a trovarti ti dedicheremo un articolo dal titolo “se Maometto non va dalla montagna è la montagna che va da Maometto!”aahahahaha…. a presto mittttttico!

  4. Sarebbe davvero il massimo x me se ci sarete… Cmq se nn sará in quell’occasione sará un’altra,oramai me lo hai promesso hihihi!! Caspita un’infortunio serio… mi dispiace spero recuperi in fretta, FORZA MAESTRA!!! Hausmanhof lo conosco bene solo di fama purtroppo e x la camera nn c’é problema,io ho una camera vuota a casa o sempre il pazzo del mio amico contadino ha un BeB a pochissimi km!!! Se verrete e vi ringrazio visti i 177km sarete miei ospiti in ogni caso x quella notte e se giá nn conosci vi potrei portare alla cantina Ricchi di Monzambano, prova a sbirciarla in internet, fa un rosso Caprino buonissimo e molto altro davvero! Poi la franciacorta nn é lontana come dici tu. Dai ci tengo e vi terro aggiornati, son sicuro che ho bottiglie che vorrete assaggiare…… Buona serata ed aspetto l’articolo Piemontese prima di quello di Maometto hahahaha GRAZIE

    1. Interessantissima la visita nella cantina vicino casa tua, Ricchi di Monzambano con il loro vini da colline moreniche, ne ho sentito parlare, poi sai com’è la curiosità è sempre l’ultima a morire in questo ambito,a presto!

  5. Buona sera Maestri come va? Vi racconto la mia DISAVVENTURA di Domenica sera a casa mia…. Abbiamo invitato io e la mia morosa i miei Genitori e la Nonna x una cena semplice x stare un pò in compagnia! Enrica ha preparato il suo super riso freddo, che di riso poi ce nè poco visto l’abbondanza dei condimenti e delle cotolette di petto di pollo con patate al forno. Volevo aprire un vino fermo, approposito tu cosa avresti offerto dovendo pensare ad un’unica bottiglia visto che bevono poca?Ma mio papá ha preferito una bollicina… Io sinceramente molto di rado prendo Champagne, ma ho voluto deliziarli a questo punto forse nn del migliore dei blanc de blancs, ma un Nicolas Feiullatte 2004 e a questo punto il dramma… Hanno messo l’acqua naturale nel vino………….. I profumi minerali e quella sapiditá annegati nell’acqua Panna!!!!! A presto e buona settimana ciaoo

    1. ahahahahahahahahahahaha….ti comunico ufficialmente che sono caduto dalla sedia per le risate, ovvio una cosa del genere si può tollerare solo a favore di familiari perchè in altri casi secondo me saresti stato autorizzato a compiere un omicidio per salvare l’onore del mitico Nicolas Feiullatte, un grande nome!
      Personalmente anche se non so il condimento del riso penso un Kerner, un vino della valle d’Isarco della azienda Koferefhof mi pare che lo trovi su callmewine,ha media persistenza al palato buona morbidezza, ma tanta freschezza e acidità in grado di contrastare la tendenza dolce soprattutto del secondo, per il resto porta pazienza Gabri che voi fa a famigghia e sempre a famigghia,ma lo champagne come l’hai trovato?

  6. E’ vero la maggior parte dei rosati sono da bere con spensieratezza e senza tante ricerche di complessità…ma esiste sempre l’eccezione che conferma la regola: bocca di rosa igt Umbria Tabarrini Giampaolo. Da uve sagrantino 100% in macerazione per poche ore, bel colore rosa buccia cipolla denso, profumi di rosa e di ciliegie molto intensi, di buona struttura e complessità…strano a dirsi ma migliora nel tempo! Leggero residuo zuccherino per mitigare l’irruenza del sagrantino e ….dell’alcol: si parte dai 14,5 gradi a salire in base alla generosità delle annate! Provare per credere…prezzo in enoteca 10,00! Per tutti o quasi…

    1. Grazie Gianluca del tuo commento, mi fa davvero piacere che hai letto il mio articolo e ti invito a continuare a farlo è bello scambiare opinioni con gente appassionata, soprattutto se in maniera disinteressata, cosa sempre più rara nel mondo del vino e nel mondo in generale direi. Riconosco in Giampaolo Tabarrini uno dei produttori più interessanti dell’intera Umbria vitivinicola è incredibile la sua produzione, ha una gamma di vini che raggiunge l’eccellenza in quasi tutti i suoi progetti, dalle sue tre versioni di Sagrantino, dopo anni che le bevo ancora non mi riesce di decretare qual’è il migliore e soprattutto mi chiedo: perchè decretarlo? Il suo trebbiano spoletino poi è incantevole, un equilibrio tra sapidità e freschezza da manuale,grande bevibilità, sai che il “bocca di rosa” non mi è mai capitato di berlo? Ma rimedierò presto, faccio visita all’amico Stefano Pallucco prima o poi ed è fatta!Rimani sintonizzato, ne vedrai delle belle!A presto
      P.s. se ti piacciono anche i rosati d’oltralpe assaggia questo :

      http://www.gres-saint-paul.com/en/rose-gipsy-2011/

      lo importa la Tre Archi di Oleggio, dei fratelli Iaiani li conosci immagino se frequenti Stefano.
      Cmq uno dei miei preferiti rimane quello di Giugal dal rapporto qualità prezzo commuovente:

      http://www.guigal.com/fr/vins.php?id_produit=25

      cosa ne pensi?

  7. Eccolo il mio maestro, vedi che te spieghi tutto bene e in modo molto dettagliato birra compresa!! Io proprio faccio fatica, annuso annuso, ma sento poco….Hai ragione volevo investirli col ferro da stiro….ma pio la mamma é sempre la mamma!! Ho pensato che con loro solo Prosecchine dry ed economici, ma poi mi son detto che me li dovre bere pure io e cosí scenderó a compromessi con delle entry level di metodo classico, che spesso sono più di ció che ti aspetti, soppratutto inTrentino…!!! Io avevo 2 bianchi nel mirino da fargli assaggiare, uno pensavo ad un Riesling Laimburg dell’alto adige e l’alternativa scivolana in Sicilia con un Valcanzjria dei Gulfi un blend principalmente di Inzolia…. Il NicolasFeiullatte Gran cru blanc de blancs 2004 é stato sublime… Enrica Ama in primis i Rossi, sopprattutto quelli meno giovani, ma questo Chanpagne l’ha proprio rapita… Subito come avvicini il naso capisci che si tratta di un grande vino con il suo tipico ed incinfondibile minerale da Champagne, agrumi forse un pochino di pompelmo ed in bocca freschissimo con una bollicina sveglia e molto fine e cremosissima con decisamente buona persistenza…. Ecco io piú di cosí nn so fare hihihi!!! Grazie a presto e w l’acqua Panna!!!

    1. più di così? direi che considerando che non hai mai fatto una lezione di vino stai un pezzo avanti Gabri, la strada è quella giusta e le parole che usi sono le tue e se ti servono a capire un vino sono quelle giuste, ti ricordo che quelle usate dall’associazione italiana sommelier che utilizzo io sono sempre una convenzione, ma stiamo dicendo la stessa cosa, almeno tu ti prego non ti irrigidire, l’emozione che suscita un buon bicchiere di vino non può limitarsi ad un linguaggio convenzionale, è ciò che hai dentro che viene fuori, non so se mi spiego…le parole alla fine non servono, questo blog l’ho creato solo per condividere, potrei usare anche altri termini, anzi dovrei farlo perchè forse arriverei di più al cuore della gente, ma ogni cosa a suo tempo per ora davvero ti ringrazio della tua amicizia e assidua lettura, sono onorato e spero davvero di riuscire a venire a trovarti, Enrica è una grande, ma si sa le donne hanno un palato più fine Danila compresa….io sono tutto chiacchiere e tastevin!!!!ahahahahaha
      p.s il rieslgin di Laimburg non è male, ma anni luce da quello di Kuenhof, di Unterortl Castel Juval del grande Messner il grande alpinista che ha la sua azienda di vini in val Venosta, e di Falkenstein uno dei migliori al mondo…gulfi spacca, ma la sua vera perla è il Carjcanti ovviamente da uve carricante!Un vino bianco che nonstante la zona in cui si trova situato ha una freschezza e mineralità esplosiva!a presto rimani sintonizzato!

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