René Rutat, essenzialmente Vertus

Da quattro generazioni viticoltori a Vertus, tra i migliori Premier Cru classificati della Còte des Blancs, la famiglia Rutat ha ben compreso cosa significhi coltivare lo Chardonnay in una culla dove il creatore, a suo tempo, decise di plasmare a propria immagine e somiglianza questo nobile vitigno in grado di elevare lo Champagne a simbolo indiscusso dell’eleganza e della finezza.

La Maison 

Prima conferitori di uve, dal 1960 titolari della Maison René Rutat, fu proprio lo stesso René a decidere in quegli anni di produrre il proprio Champagne. Nel 1985 il figlio Michel si impegna notevolmente nella valorizzazione del territorio, cercando di esprimere attraverso una conduzione agronomica durevole ed in lotta integrata ogni sua parcella. Ad oggi, nei 7 ettari di proprietà coltivati quasi esclusivamente a Chardonnay, se ne contano ben 28, distribuite in tutta Vertus.

Questo Premier Cru, riesce a restituire al vino una grande diversità espressa in termini di matrice naturale e territoriale. Troviamo gesso puro nella parte più a sud, mentre nella parte ad ovest tanto suolo e ciottoli che anticipano le famose craie.

Per la mia rubrica “Champagne a tutti i costi” veniamo al vino che ho scelto della gamma René Rutat.

Champagne Brut Premier Cru Blanc de Blancs, René Rutat.

100% Chardonnay, fermentazione in acciaio, 24 mesi sui lieviti, il vino svolge la malolattica.

12,5% vol.

Il vino risulta vivace e luminoso nel bicchiere, il perlage è composto da bolle fini e copiose, cordoncini regolari evidenziano una veste giallo paglierino che ammicca al dorato antico.

Il naso

Il naso esordisce fruttato e di media intensità, note dolci di nespola matura ed albicocca si alternano alla freschezza della susina gialla. Tengo a sottolineare che il vino in etichetta non riporta alcuna data di sboccatura, a mio avviso da tale data non son passati più di 8-12 mesi.

Liberata dunque un po’ di carbonica in eccedenza si percepiscono sentori floreali di mandorlo in fiore e mimosa. La mineralità, vera protagonista del terroir, arriva quasi in sordina ma rivelandosi netta e precisa, riconosco il gesso ed i gusci delle ostriche. Il finale ritorna su toni fruttati di agrume, mandorla e frutta secca. Passati alcuni minuti dalla mescita, sbuffi mentolati dolci richiamano la menta peperita e lo yogurt. Un naso sfaccettato che evolve nel bicchiere.

Il gusto

Il sorso riempie il palato, il vino è dotato di buon corpo. La trama gustativa è incentrata sul frutto coerente e giustamente maturo, la marcata freschezza rimanda all’agrume e dona equilibrio all’insieme. La buona sapidità restituisce la nota minerale del terroir. Mediamente lungo ed intenso, conquista per la capacità di riassumere in un sorso il concetto di versatilità gastronomica abbinata alla piacevolezza della beva. Ottimo su antipasti e primi piatti di mare o verdure, ma sposa  anche secondi di pesce o carni bianche in assenza di eccessivo pomodoro.

Punteggio e costo

Ho assegnato 89 punti, il vino ha un ottimo rapporto qualità prezzo. Lo si trova anche nella GDO, soprattutto in Francia sotto le 20 euro, in Italia presso enoteche/siti on line dalle 25 alle 30.

 

Pubblicato da frescoesapido

Sommelier Ais dal 2011, in tandem con Danila Atzeni, fotografa professionista e sua compagna, autrice, tra l’altro, degli scatti dei suoi articoli, è un grande appassionato per la materia tanto cara a Dio Bacco ed ama la purezza delle materie prime in cucina: proprio l’attività tra i fornelli l’ha fatto avvicinare al mondo del vino attorno al 2000. Dopo svariati master di approfondimento sui più importanti territori vitivinicoli al mondo, nel 2021 ha ricevuto il 33° Premio Giornalistico del Roero. Scorre il nebbiolo nelle sue vene, vitigno che ha approfondito in maniera maniacale, ma ciò che ama di più in assoluto è scardinare i luoghi comuni che gravitano attorno al mondo del vino. Collabora, altresì, anche con altre note riviste di settore quali Lavinium, L'Acquabuona e Travel Wine Magazine.

2 Risposte a “René Rutat, essenzialmente Vertus”

  1. Ciao Andrea! Come sempre, anche questa volta sei riuscito a farmi venir sete…. vino molto interessante che sper un giorno di poter provare e perché no, magari proprio nella loro maison! Salutami anche Danila che io per ovi motivi vista la sete che oramai ha seccato la mia ugola mi far un calice si sorbara…

    1. Grazie dei complimenti Gabriele, come sempre ben accetti, se sono riuscito a farti venir sete significa che il vino è davvero interessante, assaggialo e mi farai sapere. Grande vino il Sorbara, goditelo alla mia salute. A presto.

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