Ferrari:Una perla nera di abbinamento.

Ciao a tutti! Cominciamo con una serie di appuntamenti dedicati all’abbinamento enogastronomico, sceglierò un vino da farvi conoscere abbinandolo ad un piatto del quale vi darò la ricetta, sperando che possiate provalo anche voi, così da condividere assieme le impressioni riscontrate.

Il primo abbinamento riguarda una ricetta semplice e veloce, ma il risultato finale sarà speciale soprattutto se gli ingredienti utilizzati sono di ottima qualità, è inoltre importante l’attenzione massima dei tempi di cottura che vi illustrerò. Ma veniamo alla ricetta: medaglioni di pesce spada con cipolle di Tropea e pomodori pachino con pinoli tostati e basilico fresco abbinati allo spumante italiano, prodotto da uve pinot nero 100% blanc de noir (uva a bacca rossa vinificata in bianco) più importante e, a mio parere, più buono d’Italia, stiamo parlando dunque del Perlè Nero Trentodoc extra brut annata 2005 (60 mesi di affinamento sui lieviti) azienda Ferrari con sede a Trento, di proprietà della famiglia Lunelli, il simbolo indiscusso dello spumante italiano nel mondo.

Ferrari Perlè Nero 2005
Ferrari Perlè Nero 2005

Il vino, con sboccatura 2011, ha riposato ulteriormente 3 anni nella mia cantina. Il colore è giallo dorato, esemplare per vivacità e lucentezza, le bollicine sono estremamente fini, numerose e persistenti anche dopo parecchi minuti nel bicchiere.
Il naso, inizialmente fruttato, si apre su note di frutti rossi come il ribes, uva spina, mela annurca, con un tocco agrumato che identificherei nel pompelmo, continua con delle note floreali molto fresche come il biancospino e i fiori di montagna, una mineralità iodata molto fine ed elegante. Con l’ossigenazione e l’aumento della temperature sento note di yogurt, crema di limone, con dei ritorni di note fresche ed erborinate di formaggio di capra e caramella balsamica alla menta. Chiude il quadro olfattivo un sentore complesso fumè di legna arsa.
Il palato, anche vista la tipologia di spumante ed il terroir non può che essere piacevolmente fresco, ben secco, e con una sapidità ben equilibrata, la bollicina è cremosa ma l’irruenza del pinot nero si fa ancora sentire, visto che il vino, nonostante tutto, è ancora giovane. Ha una notevole struttura con un’ottima persistenza in bocca inizialmente ha una corrispondenza di note fruttate fresche, acidule di ribes, pompelmo con quella sapidità iodata che sentivamo al naso. Il finale in bocca è comunque piacevole morbido e fruttato. Questa caratteristica lo rende equilibrato nonostante la tipologia molto particolare.

La luce nel bicchiere
La luce nel bicchiere

Ecco la ricetta (per 2 persone)
In due padelle separate mettete un filo d’olio, nella prima fate scottare degli anelli di cipolla di Tropea, dopo un paio di minuti deglassate con un mestolo di acqua bollente, continuate la cottura per altri 5 minuti spolverando alla fine con un pizzico di pepe nero, possibilmente non già macinato. Togliete le cipolle dalla padella e mettetele in un piatto.
Nell’altra padella fate soffriggere uno spicchio d’aglio, una volta dorato aggiungete 12 pomodori pachino incisi sulla punta con dei tagli a forma di croce, dopo tre minuti sfumate con un mestolo d’acqua ed ultimate la cottura per cinque minuti, al termine della cottura spolverate con un cucchiaino di zucchero di canna per farli caramellare.
Nella padella dove precedentemente hanno cotto le cipolle fate tostare 8 pinoli per un paio di minuti, una volta dorati toglieteli dal fuoco e metteteli in un piattino, a questo punto nella padella ancora calda fate cuocere la fetta di pesce spada dello spessore di 1,5 cm un minuto per lato, fate sfumare con un dito di perlè nero, proseguendo la cottura per 3 minuti per lato, stando attenti a non farlo attaccare alla padella antiaderente.
Disponete al centro del piatto un medaglione ricavato utilizzando un coppapasta dalla fetta di pesce spada, disponete sopra le cipolle, i pomodorini e un altro medaglione di pesce spada, altre cipolle e altri pomodorini. decorate con una foglia di basilico, spolverate con del pepe nero i pinoli ed un filo d’olio. Buon appetito.

Medaglioni di spada con cipolla di tropea e pomodori pachino
Medaglioni di spada con cipolla di tropea e pomodori pachino

L’abbinamento a mio avviso è davvero ben riuscito, la persistenza aromatica della ricetta è perfettamente equilibrata a quella del vino, le bollicine detergono la bocca dalla leggera untuosità del piatto e in bocca rimane un piacevole sapore aromatico in cui le peculiarità del piatto si fondono in maniera esemplare a quelle del vino.
Mi raccomando, non siate timidi, fatemi sapere cosa ne pensate.

A presto con il prossimo appuntamento degli abbinamenti del weekend.

Pubblicato da frescoesapido

Sommelier Ais dal 2011, in tandem con Danila Atzeni, fotografa professionista e sua compagna, autrice, tra l’altro, degli scatti dei suoi articoli, è un grande appassionato per la materia tanto cara a Dio Bacco ed ama la purezza delle materie prime in cucina: proprio l’attività tra i fornelli l’ha fatto avvicinare al mondo del vino attorno al 2000. Dopo svariati master di approfondimento sui più importanti territori vitivinicoli al mondo, nel 2021 ha ricevuto il 33° Premio Giornalistico del Roero. Scorre il nebbiolo nelle sue vene, vitigno che ha approfondito in maniera maniacale, ma ciò che ama di più in assoluto è scardinare i luoghi comuni che gravitano attorno al mondo del vino. Collabora, altresì, anche con altre note riviste di settore quali Lavinium, L'Acquabuona e Travel Wine Magazine.

8 Risposte a “Ferrari:Una perla nera di abbinamento.”

  1. Ottimo abbinamento.
    Confermo che la cipolla cotta in questo modo restituisce una fragranza e un sapore molto delicato (non risultando pesante)
    Valuterei anche la variante con il cavolo nero per i NON amanti della cipolla.

    1. Ciao Claudio ti ringrazio molto per il tuo commento lo trovo molto appropriato, proverò di sicuro la tua variante, anche se penso che il cavolo nero toscano vada ad aggiungere una nota lievemente amarognola non recuperabile in equilibrio con una cuvée a base solo pinot nero 100 %, magari proverei con una cuvée a base Chardonnay 100% perchè no, magari della mitica cote de blanc? cosa ne pensi, avremmo una cremosità in più che aiuterebbe a smorzare quella nota di cui ti ho parlato,ho già la bottiglia: Champagne Philippe Gonet Roy Soleil Blanc de Blancs Grand Cru …MUSICA PER LE MIE ORECCHIE!!Attendo un tuo prezioso responso!

  2. Buongiorno Andrea! Pian piano sto leggendo tutti i tuoi articoli degustazioni e se nn sbaglio le lezioni della tua compagna… Siete partiti forte bravi, con Letrari Gatti e ilPerlé nero che a mio avviso é eccezionale un blanc de noir magnìfico! Ho provato anche il 2006, ma penso che il 2007 che uscirá sará ancora meglio, grande annata in Trentino x il Pinot nero!! Approposito ho fatto un’ordine dove mi hai consigliato grazie…. Complimenti buon lavoro e continuate cosí

  3. ………. nn ce l’ho facebook…… Aspetteró qui! Invidia pura cmq!!! E se passate dalle mie parti vi apriró volentieri la mia “cantina”!!!! Ciao e grazie

  4. Ma certo scusa… abito a pochi km da Desenzamo del garda! E sono sicuro d’avere almeno una bottiglia che nn avete mai provato… Ciao e buona giornata grazie

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